venerdì 5 giugno 2009

Post 2 – Brigante Leone (Gastone Vuillier 1895)

"O non fu Leone che sequestrò un ingegnere delle solfatare? domandai.
Proprio lui, ed è un caso raro, perché, in generale, i briganti rispettano i forestieri; ma Leone, che fu un brigante ricattatore, un tipo speciale, non ebbe tanti scrupoli. Il signor John Rose, l'ingegnere inglese di cui parlate, fu da lui sequestrato a Lercara Friddi, un paese di solfatare nel 1876. E sentite come andò: il 13 novembre di quell'anno, il signor Rose scriveva alla sua gente a Lercara che il giorno dopo, nella mattinata, sarebbe statolà.Fu avvisato il palafreniere Lo Savio di sellare i cavalli di buon’ora per andare alla stazione a prendere il padrone; questi sparì , stette fuori tutta la notte e la mattina appresso non era ancora tornato. A un certo punto della strada peraltro, esso passò innanzi agli altri servi del signor Rose, ché s’erano avviati, ma passò come un fulmine, al galoppo serrato del suo cavallo. Tornò poi indietro e si scusò dicendo che l'animale gli aveva guadagnato la mano trascinandolo fra le rocce. Il signor Rose arrivò all’ora stabilita e prese coi suoi la via di Lercara.”
" Giunti in prossimità delle rupi dove il palafreniere era per un momento scomparso, videro, all'improvviso, sbucar fuori il brigante Leone con i suoi due luogotenenti Salpietro e Randazzo i quali s'impadronirono dell'ingegnere. Il traditore era stato di certo il palafrenie “ Quella mattina il capo della banda s'era vestito con gran cura, s'era fatto la barba e ravviato i capelli con un garbo speciale; anche per un brigante come lui, il sequestrare un gentleman era un'avventura straordinaria. Infatti compi quella faccenda proprio correttamente e con garbo, raccomandando a' suoi selvaggi compagni d'usar buone maniere, d'esser educati e cortesi. Arrivò fino a sgridare seriamente il feroce Randazzo, il quale s'era fatto lecito d' inviare una palla ad uno del seguito del signor Rose che fuggiva.”
“ Un certo signor Nicolosi, compagno di cattività al signor John, volle profittare delle buone disposizioni del brigante per fargli capire che la somma di £ 100.000 che chiedeva come prezzo di riscatto per il signor Rose, era troppo forte per la famiglia di lui. «Come si fa? - rispose Leone - sono costretto per far riuscire le mie operazioni, a tenere sotto di me più impiegati dei governo italiano. “
" Nicolosi non andava a nozze davvero; il terribile Salpietro se lo mandava innanzi standogli alle calcagna. Il disgraziato spiritava dalla paura, purtroppo giustificata, di ricevere sulla schiena, da un momento all'altro, una pugnalata o una palla di schioppo; perciò si voltò e disse, sforzandosi d'abbozzare un grazioso sorriso: " Se lo permettesse, galantuomo, camminerei volentieri accanto all'ingegnere, così parleremmo un poco e il viaggio ci sembrerebbe meno lungo. “
“ Ma il brigante gli dette un'occhiata così feroce, accennandogli col gesto di filar dritto, che a quello non venne voglia di ripeter la domanda. Erano un pezzo avanti quando Leone mise in libertà il Nicolosi, il quale non se lo fece dire due volte.”
"L'ingegnere e i briganti seguitarono a camminare attraverso i monti solitari di Caltavutura e Santa Maria, fermandosi poi verso Commisini, in un ammasso di rocce, in mezzo ad una foresta. Là si parlò del riscatto; dopo aver contrattato e tirato un pezzo, Leone accettò finalmente 4000 lire, e, dopo lunghi giorni di schiavitù, il signor Rose poté tornare a rivedere i suoi; egli sta ancora a Lercara....”
“ Quelli furono tempi di cuccagna per il brigantaggio. Con le tasche piene d'oro, essi passavano con la massima indifferenza da un’imboscata, seguita da un accanito combattimento, ad un convegno amoroso; qualche volta si riunivano perfino tre bande insieme per compiere operazioni importanti! “
“ I capi però si odiavano ferocemente; la rivalità e la gelosia tra il famoso Leone e il non meno famigerato Pasquale giunsero al punto che si spiavano continuamente dandosi la caccia con mille insidie e mille tranelli. Quindi un bel giorno Leone ricevé dal suo nemico una fucilata quasi a bruciapelo e quello, credendolo morto, non si prese neppure l'incomodo di dargli il colpo di grazia. Ma il brigante aveva la pelle dura e benché gli volessero dei mesi per rimettersi in gambe, guarì perfettamente; ma allora quante imboscate, quante astuzie, quanti stratagemmi per sorprendere il nemico e che duello spietato fu quello! Leone l'ebbe vinta alla fine; si vendicò in modo orribile e Pasquale cadde ferito a morte....”
Nelle ore pomeridiane l'ingegnere mi condusse a vedere la chiesa dei cappuccini, sull'orlo della spianata, su cui è situata Caltanisetta.

Nessun commento:

Posta un commento