Proprio lui, ed è un caso raro, perché, in generale, i briganti rispettano i forestieri; ma Leone, che fu un brigante ricattatore, un tipo speciale, non ebbe tanti scrupoli. Il signor John Rose, l'ingegnere inglese di cui parlate, fu da lui sequestrato a Lercara Friddi, un paese di solfatare nel 1876. E sentite come andò: il 13 novembre di quell'anno, il signor Rose scriveva alla sua gente a Lercara che il giorno dopo, nella mattinata, sarebbe statolà.
" Giunti in prossimità delle rupi dove il palafreniere era per un momento scomparso, videro, all'improvviso, sbucar fuori il brigante Leone con i suoi due luogotenenti Salpietro e Randazzo i quali s'impadronirono dell'ingegnere. Il traditore era stato di certo il palafrenie “ Quella mattina il capo della banda s'era vestito con gran cura, s'era fatto la barba e ravviato i capelli con un garbo speciale; anche per un brigante come lui, il sequestrare un gentleman era un'avventura straordinaria. Infatti compi quella faccenda proprio correttamente e con garbo, raccomandando a' suoi selvaggi compagni d'usar buone maniere, d'esser educati e cortesi. Arrivò fino a sgridare seriamente il feroce Randazzo, il quale s'era fatto lecito d' inviare una palla ad uno del seguito del signor Rose che fuggiva.”
“ Un certo signor Nicolosi, compagno di cattività al signor John, volle profittare delle buone disposizioni del brigante per fargli capire che la somma di £ 100.000 che chiedeva come prezzo di riscatto per il signor Rose, era troppo forte per la famiglia di lui. «Come si fa? - rispose Leone - sono costretto per far riuscire le mie operazioni, a tenere sotto di me più impiegati dei governo italiano. “
" Nicolosi non andava a nozze davvero; il terribile Salpietro se lo mandava innanzi standogli alle calcagna. Il disgraziato spiritava dalla paura, purtroppo giustificata, di ricevere sulla schiena, da un momento all'altro, una pugnalata o una palla di schioppo; perciò si voltò e disse, sforzandosi d'abbozzare un grazioso sorriso: " Se lo permettesse, galantuomo, camminerei volentieri accanto all'ingegnere, così parleremmo un poco e il viaggio ci sembrerebbe meno lungo. “
“ Ma il brigante gli dette un'occhiata così feroce, accennandogli col gesto di filar dritto, che a quello non venne voglia di ripeter la domanda. Erano un pezzo avanti quando Leone mise in libertà il Nicolosi, il quale non se lo fece dire due volte.”
"L'ingegnere e i briganti seguitarono a camminare attraverso i monti solitari di Caltavutura e Santa Maria, fermandosi poi verso Commisini, in un ammasso di rocce, in mezzo ad una foresta. Là si parlò del riscatto; dopo aver contrattato e tirato un pezzo, Leone accettò finalmente 4000 lire, e, dopo lunghi giorni di schiavitù, il signor Rose poté tornare a rivedere i suoi; egli sta ancora a Lercara....”
“ Quelli furono tempi di cuccagna per il brigantaggio. Con le tasche piene d'oro, essi passavano con la massima indifferenza da un’imboscata, seguita da un accanito combattimento, ad un convegno amoroso; qualche volta si riunivano perfino tre bande insieme per compiere operazioni importanti! “
“ I capi però si odiavano ferocemente; la rivalità e la gelosia tra il famoso Leone e il non meno famigerato Pasquale giunsero al punto che si spiavano continuamente dandosi la caccia con mille insidie e mille tranelli. Quindi un bel giorno Leone ricevé dal suo nemico una fucilata quasi a bruciapelo e quello, credendolo morto, non si prese neppure l'incomodo di dargli il colpo di grazia. Ma il brigante aveva la pelle dura e benché gli volessero dei mesi per rimettersi in gambe, guarì perfettamente; ma allora quante imboscate, quante astuzie, quanti stratagemmi per sorprendere il nemico e che duello spietato fu quello! Leone l'ebbe vinta alla fine; si vendicò in modo orribile e Pasquale cadde ferito a morte....”
Nelle ore pomeridiane l'ingegnere mi condusse a vedere la chiesa dei cappuccini, sull'orlo della spianata, su cui è situata Caltanisetta.
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